La Hula è una forma di danza polinesiana con movimenti ondeggianti accompagnata da canti (oli) o inni (mele).
Originariamente sviluppata dai Polinesiani delle isole Hawaii, la Hula era una danza religiosa eseguita per promuovere la fecondità, onorare gli dei o lodare i campi. La nascita, nella cultura popolare, fa riferimento alla leggenda della dea Hi’iaka, dea molto dolce, coraggiosa, leale, amabile e gentile che iniziò a danzare per placare l’ira della sorella Pele, la dea del vulcano.
Ci sono due nette distinzioni nella storia di questa danza, tanto da far nascere due stili diversi: Hula Kahiko e Hula ‘Auana.
Hula Kahiko (“Ai Kahiko”, che significa “nello stile antico”) è l’antica danza che veniva eseguita prima degli incontri degli occidentali con le Hawaii. Molte danze di hula sono considerate una rappresentazione religiosa, poiché sono dedicate o onorano una dea o un dio hawaiano oppure era lodi e inni alla natura e alla fertilità.
Strumenti
- Ipu—singolo tamburo di zucca
- Ipu heke—doppio tamburo di zucca
- Pahu—tamburo coperto di pelle di squalo; considerato sacro
- Puniu—piccolo tamburo da ginocchio fatto di un guscio di noce di cocco con copertura di pelle di pesce (kala)
- ʻIliʻili—pietra di lava consumata dall’acqua usata come nacchere
- ʻUlīʻulī—sonagli di zucca piumati (anche ‘ulili)
- Pūʻili—bastoncini di bambù spaccati
- Kālaʻau—bastoncini per il ritmo
Costumi
Le donne indossavano gonne corte (pāʻū) e gli uomini perizomi (malo).
Le cavigliere a dente di cane talvolta indossate da ballerini maschili potevano essere considerate anche strumenti, in quanto sottolineavano i suoni del calpestio dei piedi.
Hula ‘Auana ( ” ‘auana” significa “vagare” o “andare alla deriva“) prende forma nel 1800 con l’epoca coloniale; le maggiori influenze si hanno da parte della ”morale cattolica/cristiana”, inglesi, americani (USA) e portoghesi.
La parte ”morale” della dottrina della Chiesa costrinse le donne native a sostituire le loro gonne corte (pāʻū) con abiti lunghi (holokus).
La conseguente perdita di sensualità nella danza è stata, in piccola parte, bilanciata nella musica con l’espansione del canto melodico e delle scale occidentali. Il culmine si raggiunse quando i marinai portoghesi introdussero la machada o cavaquinho (una piccola chitarra a 4 corde non più grande di 60 cm) da cui si sviluppò l’odierno Ukelele ( in Hawaiano significa ‘ pulce saltellante ‘) o Ukulele.
Anche i testi cambiano da inni, lodi, racconti o miti in vere e proprie canzoni che raccontano di storie d’amore, di baci rubati, di amanti al tramonto (per la maggior parte) oppure ninna nanne.
Agli strumenti tradizionali (usati solo gli Ipu o gli Ipu heke) si aggiungono l’Ukulele, Steel guitar e il contrabasso.
Oggi la Hula, questa incantevole forma d’arte, con tutte le sue sfaccettature è diventata un simbolo in tutto il mondo della cultura Hawaiana.
Nello spettacolo di ‘PANGEA: Lo Spirito dei Continenti’ abbiamo interpretato vari brani Hawaiani da non confondere con la tradizione Maori.